Un esorcista racconta by Gabriele Amorth

Un esorcista racconta by Gabriele Amorth

autore:Gabriele Amorth [Amorth, Gabriele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Religious, Religion, Christianity, Catholic, Christian Theology, General, Demonology & Satanism
ISBN: 9788810521014
Google: WPPjAAAACAAJ
editore: EDB
pubblicato: 2000-02-15T10:06:22+00:00


EFFETTI DELL'ESORCISMO

Se la persona aveva delle negatività, anche senza che queste manifestassero dei segni particolari durante l'esorcismo, spesso il soggetto ne ha subito dei vantaggi.

Generalmente non si tiene conto del giorno in cui l'esorcismo è stato fatto: possono esserci benesseri o malesseri, intontimento o sonnolenza, comparsa di lividi o scomparsa di dolori; sono cose prive d importanza. È invece importante valutare le conseguenze dal giorno dopo in poi. In qualche caso uno sta male per un giorno o due e poi sta meglio per un certo periodo; in genere sente subito un beneficio, che può durare pochi giorni o molti giorni, secondo la gravita del male. Se uno non ha dimostrato nessun segno di negatività durante la benedizione e se non sente nessun effetto dopo, vuoi dire il più delle volte che non ha nessuna negatività; i suoi disturbi dipendono da altre cause. Ma l'esorcista può invitare ad un'altra benedizione, se ha motivi per sospettare che il demonio possa essersi nascosto.

È poi interessante notare ciò che avviene nelle benedizioni seguenti, sia come comportamento durante l'esorcismo sia come conseguenze di esso. Può accadere che fin dalla prima volta l'influenza malefica abbia già mostrato tutta la sua forza, molta o poca che sia. Si nota allora un progressivo attenuarsi dei fenomeni. Altre volte invece è come se il disturbo malefica cercasse di nascondersi ed emergesse solo poco per volta in tutta la sua estensione; poi inizia la fase di regresso. Ricordo, ad esempio, un giovane che, al primo esorcismo, aveva presentato solo qualche piccolo segno di negatività; al secondo esorcismo incominciò a urlare e a dimenarsi. Benché il caso si presentasse più grave di tanti altri, bastarono pochi mesi di esorcismi per giungere alla liberazione.

Per la buona riuscita è fondamentale la collaborazione del paziente. Io sono solito dire che l'effetto degli esorcismi influisce per il 10% sul male; l'altro 90% deve mettercelo l'interessato. In che modo?

Con molta preghiera, con la frequenza ai sacramenti, con una vita conforme alle leggi del Vangelo, con l'uso dei sacramentali parleremo a parte dell'acqua, olio, sale esorcizzati, facendo pregare altri efficacissima la preghiera di tutta la famiglia, o di comunità parrocchiali o religiose, di gruppi di preghiera..., facendo celebrare messe. Molto utili i pellegrinaggi, le opere di carità. Ma soprattutto occorre tanta preghiera personale, tanta unione con Dio in modo che la preghiera diventi abituale.

Spesso ho a che fare con persone piuttosto lontane dalle pratiche religiose; ho trovato utilissimo un inserimento attivo in parrocchia o nei gruppi di preghiera, particolarmente in quelli del Rinnovamento.

Per dimostrare la necessità della collaborazione faccio spesso il paragone con la droga; è tutt'altra cosa, ma tutti ormai ne sono pratici. Tutti sanno che un drogato può guarire, ma a due condizioni: deve essere aiutato inserendosi in una comunità terapeutica o in altro modo perché da solo non ce la fa. E deve collaborare attivamente con il suo sforzo personale, se no ogni aiuto è inutile. Nel nostro caso l'aiuto personale è dato dai mezzi che abbiamo indicati. E se i frutti diretti



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